Mammifero Bipede
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Sabato scorso si è tenuta la prima iniziativa "ufficiale" di CicloKidz, al Parco degli Acquedotti. Cominciamo con la galleria fotografica:
Alla partenza
Nel verde
Foto di gruppo con albero
La salita più ripida
Il temibile riccio (cliccando sulle foto si accede alla pagina di www.Flickr.com da cui è possibile scaricarne versioni a maggior risoluzione)
Le foto parlano da sole, giornata bellissima, grande divertimento, bambini entusiasti ma... pochi. Mentre scortavo questi pargoli a vivere un'esperienza per loro entusiasmante non potevo non pensare a tutti quelli che nello stesso momento erano chiusi in casa, a giocare da soli, magari davanti ad un videogame, imparando ad abituarsi ad una realtà virtualizzata ed insipida. Allo stesso modo non potevo non dare la colpa di tutto ciò agli adulti che nello stesso momento stavano pensando ai fatti loro, dormendo, facendo shopping o altro: genitori, zii, parenti, amici. So per certo che l'annuncio dell'iniziativa è stato letto da diverse centinaia di persone, in prevalenza ciclisti, ma il risultato è stato di quattro bambini pedalanti e uno sul seggiolino... e la cosa mi ha fatto arrabbiare. E' possibile che sia così difficle portare un bambino a giocare nel parco per una mattinata? In cosa consiste la fatica? Per le cose che ci interessano siamo capaci di attraversare deserti, per i bambini che conosciamo, a cui pretendiamo di voler bene, nemmeno la fatica di svegliarsi un po' prima, di convincere un genitore, o un parente. Possibile? La domanda rimane sospesa, ma certo se siamo un paese a crescita zero è anche perché, al di là delle belle parole e dei tanti proclami, ci risulta davvero difficile perfino fare lo sforzo di portarli a giocare in mezzo alla natura, e noi con loro.
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