Perché abbiamo urgente bisogno di una battaglia culturale

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    Mammifero Bipede

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    "Sono reduce da un incontro con i tecnici comunali romani che stanno seguendo i lavori di adeguamento della viabilità stradale intorno all’area dei Fori Imperiali. La principale preoccupazione, da parte loro, è che gli interventi portino al collasso una situazione già ora problematica. Ai problemi di traffico già ventilati si sovrappone l’esigenza, ormai matura, di strutturare una efficiente percorrenza ciclabile su una direttrice preferenziale (via Labicana) che da agosto in poi diverrà a singolo senso di marcia. Il contributo dei referenti del movimento #Salvaiciclisti è stato sottolineare i problemi derivanti da una sistemazione stradale raffazzonata e gravemente inadeguata come quella proposta, che finirebbe con l’indurre ciclisti indisciplinati e frettolosi ad effettuare manovre poco ortodosse, e di fatto rischiose. Alla fine dell’incontro non si è riusciti ad individuare una soluzione che fosse soddisfacente per tutti.

    Quello che a mio parere è mancato, a monte, è una concertazione sugli effetti reali da produrre, sulle intenzioni complessive, cui l’analisi metro per metro della sede stradale non ha potuto sopperire. Dalla parte dei tecnici è stata rappresentata l’esigenza di incidere il meno possibile sull’esistente, e di operare uno spostamento dei flussi di traffico motorizzato tale da non creare ingorghi ingestibili e disagi alla cittadinanza. Da parte nostra ha prevalso l’intenzione di disegnare una viabilità di livello europeo, che attraverso la distribuzione di spazi sulla sede stradale finisse col concedere pari dignità alle modalità leggere di spostamento, in modo da promuovere quel trasferimento modale dal mezzo motorizzato privato al trasporto pubblico ed alla mobilità leggera di cui abbiamo tanta necessità.

    Il persistere di questi due orientamenti contrapposti, l’intoccabilità dei flussi veicolari da un lato, l’esigenza di trasformazione della mobilità cittadina dall’altro, testimonia un vuoto di idealità e di politica nell’agire condiviso. Un vuoto che va colmato prima che si riproducano, ad libitum, le scelte sbagliate portate avanti negli ultimi decenni.

    Prima ancora degli interventi, prima ancora delle sistemazioni stradali, sono le idee a dover camminare, a muoversi nelle teste delle persone, a spingere determinazioni e volontà..."

    Continua qui: www.bikeitalia.it/2013/07/23/perche...glia-culturale/
     
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0 replies since 23/7/2013, 14:44   110 views
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